Università
della
Svizzera
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of Architecture
Laboratorio
di Storia
delle Alpi

 
 

Call for Paper: Montagne "globali": una storia comparativa della ricerca naturalistica in aree montane, XVI-XIX secolo

08.05.2019

 

A partire dal Rinascimento le ricerche naturalistiche nelle regioni di montagna conoscono un’accelerazione. Dopo la scoperta delle Americhe la corona spagnola cominciò a richiedere ai suoi rappresentanti locali e a chi navigava verso il Nuovo Mondo dei resoconti intorno alla storia naturale e alle popolazioni autoctone di questi nuovi, e ancora sconosciuti, territori. Lo scopo perseguito era quello di migliorare l’amministrazione delle colonie. Durante il regno di Filippo II (1527-1598) vennero stampati diversi questionari (i cuestionarios para la formación de las relaciones geograficás) che contenevano numerose domande indirizzate agli ufficiali spagnoli attivi nel Nuovo Mondo (Solano 1988; Álverez Pelaéz 1993), molte delle quali riguardanti le montagne, la loro flora e la loro fauna (Mathieu 2011). Nello stesso periodo, le Alpi vennero esplorate e la “natura alpina” divenne oggetto di interesse naturalistico (Korenjak 2017; Boscani Leoni, Mathieu 2005), come testimoniano le escursioni botaniche di Conrad Gessner (1516-1565; Boscani Leoni 2016), l’opera a carattere geografico e naturalistico di Josias Simler, il De Alpibus Commentarius (Zurigo, 1574), come anche i testi di Valerio Faenzi (1525 ca.- 1598; Faenzi 2006) e di Francesco Calzolari (1522-1609; Calzolari 1566). Un movimento simile è riscontrabile nel XVII secolo in Tibet grazie all’attività missionaria dei Gesuiti (Macgregor 1970).
Durante il XVIII e il XIX secolo le Ande, le Alpi e la regione dell’Himalaya si ritrovarono di nuovo al centro dell’interesse naturalistico di vari scienziati e viaggiatori: si pensi ai viaggi nelle Alpi di Horace-Bénédict de Saussure (1740-1799), alla spedizione sul Chimborazo di Alexander von Humboldt (1769-1859), o ancora ai viaggi in Tibet del gesuita Ippolito Desideri (1684-1733; Filippi 2014).
Dedicato alla ricerca naturalistica nelle aree montane dal XVI al XIX secol, il convegno dell’AISA del 2020 pone al centro dell’attenzione tre aspetti fondamentali:

•    Gli attori, gli oggetti e le pratiche: Chi erano gli attori di queste ricerche, che ruolo spetta agli attori locali (siano essi eruditi o amateurs) in questo processo? Quali pratiche della ricerca si possono riscontrare e quali ne sono gli oggetti? Quali oggetti vengono raccolti, dove vengono trasportati e perché?
•    „Translation” (traduzione e trasformazione del sapere)/ circolazione dei saperi: Come, dove e da chi vengono recepite queste nuove forme di sapere, come vengono tradotte, trasformate ed eventualmente riutilizzate in altri contesti culturali? Un esempio interessante è quello di Francisco Hernandez (ca. 1515-1587), medico di corte di Filippo II di Spagna, che nei suoi viaggi in Messico e in Perù riuscì a repertoriare 3000 specie botaniche sconosciute in Europa e di cui era tramandato solo il nome in Náhuatl (Barrera 2006). Come funzionavano i canali di scambio delle informazioni, di circolazione dei risultati di queste ricerche?
•    Periodizzazione: si possono identificare fasi diverse nell’ambito della ricerca naturalistica di queste diverse regioni, anche secondo l’oggetto delle ricerche? Da cosa dipendono queste diverse periodizzazioni?

Proposte di interventi (al massimo di 400 parole) sono da inviare entro il 31.07.2019 al seguente indirizzo:  simona.boscani@hist.unibe.ch; le spese di soggiorno e – se possibile - di viaggio saranno prese a carico dagli organizzatori.

 

Since the renaissance research on the indigenous nature in mountains regions has experienced a major boom. After the discovery of America, the Spanish crown started to claim „relaciones” (reports) from sailors, as well as from local officials, to gather information about the nature and people of the newly discovered territories. The goal of these consults was the optimization of the administration in the overseas regions. Under the rule of Philipp II (1527-1598) cuestionarios para la formación de las relaciones geograficás were printed. They contained a lot of questions for the officials in the colonies and asked them, to give written information (Solano 1988; Álverez Pelaéz 1993). The subjects of a lot of questions were the mountains and their nature (Mathieu 2011). At the same time, a similar „discovery” of the Alps started (Korenjak 2017; Boscani Leoni, Mathieu 2005). Examples for this are the mountain ascents and the botanic researches of Conrad Gessner (1516-1565) (Boscani Leoni 2016), the geographic and the natural history work of Josias Simler De Alpibus Commentarius (Zurich, 1574), moreover the text of Valerio Faenzi (approx. 1525-1598) (Faenzi 2006) and Francesco Calzolari (1522-1609) (Calzolari 1566). A similar movement can be observed in the 17th century in Tibet with the Jesuit mission.
During the 18th and 19th century, for exempla, the Andes, the Alps and the Himalaja were once more a central focus of nature researchers, as the trips to the alps by Horace-Bénédict de Saussure (1740-1799), the Chimborazo expedition by Alexander von Humboldt (1769-1859), or the journey of the Jesuit Ippolito Desideri (1684-1733) to Tibet (FIlippi 2014) prove.  
The case studies of the conference IGHA 2020 focus on the natural history research in mountainous regions from 16th to 19th century and emphasize these three aspects:

•    The actors, objects and practices: Who were the actors of this research? What role do local scholars or laymen play in this process? How and what was researched and why? Which specimens (objects) were collected? Where were they transported to and why?
•    Circulation of knowledge: How, where and by whom was this knowledge received, translated, possibly transformed and applied in another cultural context? How did the exchange of information and the circulation of the results work and through what channels? An example for this is the European reception of botanical research in Latin America: Francisco Hernandez (ca. 1515-1587), the court physician of Philip II of Spain, collected circa 3000 new plant species in Mexico and in Peru. He had to handle the problem of translating their names from Náhuatl to Spanish (Barrera 2006).
•    Periodization: Is it possible to recognize different periodizations of the research on nature depending on the mountain region and on the research topic? With which changes (e.g. professional specialization, professionalization of the research) can one explain the possibly different periodizations?

 Please send your proposal (with max. 400 words) until the end of July 2019 (31.07.2019) to:  simona.boscani@hist.unibe.ch; hotel expenses and – if possible also – travel expenses will be refunded.

 

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